giovedì 15 dicembre 2011

Punto e a capo...

Come si comincia un blog? Forse con una presentazione: mi chiamo P, ho 28 anni (freschi freschi), vivo nella ridente Brianza (beh, prima non proprio ma ora si)... cambiato idea.
Forse si comincia dalla fine, svelando il finale della storia. Vi accontento subito: alla fine verranno dette un bel pò di cazzate. Ma anche in mezzo, all'inizio, a 3 quarti e forse anche a un quarto.
Oppure si comincia spiegando il titolo.. e come faccio? Vi immaginate di dover spiegare ad una platea di 1000 o più persone (stime della questura), il perchè di un titolo come "un ciao dentro un asino"? In realtà non è difficile.. Ma non vi dirò mai il suo reale significato! (Bastardo si, ma nel modo giusto!). Però provate a pensare alla situazione politica attuale. A quella economica. A quella sentimentale (perchè so che i 1013 lettori del mio blog,stime della associazione consumatori,sono tutti sentimentalmente frustrati). Ecco..provate a immaginare la scena... non sembriamo un pò tutti degli asini a cui stanno infilando un ciclomotore (di quelli scassati) su su per il "popò"?
Quello che veramente rende fighi (con la F maiuscola) in realtà è cominciare come se nulla fosse. Come se il tuo blog esistesse fin da prima di Margherita Hack. Come se tutti ti conoscessero e potessi tranquillamente raccontare i fatti tuoi sentendo (metaforicamente) i tuoi lettori dire "ha..si.." con un sorriso.
Sono stato a Marsiglia poco fa. Ci sono stato e ora, seduto in un polveroso ufficio di una polverosa acciaieria di una polverosa cittadina della provincia di BG (rischiando una polverosa lettera di richiamo per utilizzo improprio del proprio tempo lavorativo), sento tanta nostalgia.pochi giorni fa passeggiavo mano nella mano con la mia ragazza per le strade della suddetta città, illuminata da un sole splendente che ci donava una gradevole temperatura di 19-20 °C.
Pochi giorni fa avevo dimenticato dell'esistenza di un mondo "reale"... vivevo convinto che la cosa che al mondo fa più ridere è vedere il viso stupito e divertito della tua ragazza dopo che tu, con in mano due bottigliette d'acqua vuote, sei tornato in camera con le stesse due bottigliette, ancora vuote fatto salvo per un misero cubetto di ghiaccio (uscito da quello che nella tua testa doveva essere un dispenser di acqua potabile), pieno in compenso di vergogna per essere stato visto da almeno 20 persone, intente a guardare il big match Real Madrid-Barcellona, mentre ti aggiravi per la hall dell'albergo indossando un paio di pantaloni adatti più a un carcerato che a un 28enne in "gita"..
Pochi giorni fa vivevo convinto che la cosa più triste al mondo fosse non riuscire a trovare un bagno pubblico in tutta la Francia mentre vagavo ricolmo di pipì e di agitazione (trasmessa anche alla compagna, di vita e di viaggio, anch'essa in leggera "urgenza"...). E poi trovarlo e scoprire che avresti preferito fare pipì in una stalla...
Vivevo convinto che pianificare il proprio futuro fosse scegliere il locale dove poter cenare la sera stessa.. o se proprio si voleva scrutare oltre l'orizzonte,si guardava fino al giorno successivo e alle tappe più meritevoli di una sosta sul percorso del city sightseeing.
Vivevo soprattutto convinto che la vita fosse un susseguirsi di azioni invece che di calcoli.
Lo ammetto. Vivevo anche senza la minima voglia di scrivere un post. E meno ancora ne avevo di scriverne uno malinconico e un pò pesante.
Ma ora che la cosa che più mi fa ridere sono le figuracce che quotidianamente fa la nostra gattina (prima di cominciare a leccarsi cercando di fare la gnorri!), per poi cominciare a lacerarti le braccia con i suoi artigli..
Ora che di cose più tristi al mondo ce n'è più di una, alcune anche talmente vicine a me da gonfiarmi gli occhi...sfiorarmi la guancia per poi essere asciugate da un fazzoletto..
Ora che pianificare il futuro è più difficile di aprire una bottiglia di vino con il cavatappi da 2 euro comprato al Gigante (ce l'ho fatta...ma il vino non era un granchè!).
Ora che la vita è fatta di calcoli talmente complicati da farmi venire il mal di testa (e cadere i pochi capelli rimasti)..
Ora. Adesso. ORA ho scoperto che per quanto a volte il freddo (fisico e metaforico) ci tenga più a distanza di quello che vorremmo, per quanto a volte le parole (dette, scritte o pensate) ci feriscano più di quanto dovrebbero, per quanto una vita in due sia ben più difficile (ma intensa e gratificante) di due vite "a metà", per quanto a volte il ricordo di una notte di fine estate mi trafigga il cranio da parte a parte facendomi sentire l'essere più stupido al mondo..
e per quanto immagini già la sua faccia quando leggerà questo post (senza gradirlo!)..
Nonostante questo e tanto altro..Sento che ci sia solo un modo di cominciare questo blog...ed è dedicandolo a lei (che tra le altre cose è anche, attualmente, la mia unica follower)..
Cercando di sembrare il meno possibile una rockstar durante i ringraziamenti post-assegnazione premio...cercando di esprimere per una volta quello che tante volte ho detto, senza spiegarlo..cercando anche di smetterla con una retorica che prova soltanto a tamponare le mie carenze lessicali invece di rafforzare la profondità dei concetti...

Ho il bisogno di farti sapere una cosa che sai già..restano ancora un mondo di cose da dirti e da fare insieme, a cominciare da questo preciso istante...devi solo stare al mio fianco, come hai sempre fatto,senza sosta, per due anni e poco più...